È il lontano luglio del 1980 quando la proprietaria, nota a tutti come Carmen, decide di aprire nel cuore di Milano, a due passi dalla Madonnina un gioiello raro della ristorazione cinese: Il Giardino di Giada. Quest’anno a Luglio il Giardino di Giada ha festeggiato 41 anni di attività e per l’occasione e per far riscoprire ai suoi ospiti la bellezza delle tradizioni, ha ideato quattro menù di degustazione, che si basano su quattro formulazioni diverse: Terra, Mare, Tagliente (piccante) e Purezza (vegetariano). I menù sono disponibili per la cena e per il pranzo. Durante il week end (a partire da 38 euro) ed è possibile degustarli anche nel bel dehor all’aperto antistante il ristorante.
Composti da numerose portate, ogni singolo Menù delinea un percorso nei meandri della cucina Cantonese. Piatti che hanno un taglio tradizionale, così carico di storia che non si trovano in altri ristoranti della città. I piatti racchiudono i sapori della vera Cina, quei sapori e sensazioni che ci si aspetta appena atterrati a Shanghai.
Il Giardino di Giada si trova proprio dietro il Duomo di Milano. Alla guida della cucina del ristorante troviamo un giovane chef, Zhao, erede dello chef Dong, che è stato Capo Chef per 25 anni. Ad accogliere gli ospiti del ristorante c’è Gigi Chin, figlio di Carmen, che dopo una carriera da ingegnere a Londra, è tornato e ha preso in mano le redini del ristorante e che ci coinvolge in un cammino sensoriale unico nel suo genere. Iniziamo la cena con un the al gelsomino, caldo ed intenso. The che come vuole la tradizione va condiviso tra i commensali e che ci accompagnerà per tutta la cena.
I piatti da non perdere assolutamente
Iniziamo con i Wanton Sichuan style, delicatamente piccanti, ovvero i tradizionali ravioli cinesi, composti da una pasta ripiena morbida, che viene lessata e immersa una riduzione al peperoncino.
Continuiamo con i più moderni Baozi! Ovvero panini al vapore ripieni di carne di maiale. Una nuova tendenza che trova spazio accanto alle pietanze più classiche, immancabili sulla tavola di ogni famiglia cinese. Ed ecco quindi che arriva il piatto clou del ristorante: l’Anatra pechinese con crepes. Al tavolo Gigi ci porta un cestino in bambù atto per la cottura al vapore, con al suo interno le crepes di farina bianca, accompagnate da un piatto ricco di verdure: cetrioli e cipollotto e da un petto di anatra sapientemente tagliato in fettine squadrate. Creato il proprio “wrap”, il tocco finale è una salsa alle prugne dal sapore agrodolce e delicato.
Proseguiamo con “Pancetta poeta”, stufata e delicata proposta in cubetti perfettamente geometrici accompagnata da “Verdura senza cuore”. Ma non fatevi trarre in inganno, senza cuore ma non senza sapore!
Concludiamo con un delicato e morbidissimo branzino al vapore, leggerissimo al palato e che chiude al meglio la nostra cena.
Dulcis in fundo celebriamo il 41 anniversario del Giardino di Giada con una tradizionalissima Grappa cinese, talmente buona che un bicchierino solo non ci basta.
Gigi Chin, riassume così la filosofia del ristorante: “Concedersi una serata al Giardino di Giada deve essere una coccola che ci si regala per allietare la giornata. A maggior ragione che in questo periodo non si può viaggiare, noi lo rendiamo possibile attraverso i sapori genuini e raffinati dell’Oriente. Allo stesso tempo l’idea è quella di far provare ai clienti asiatici una cucina familiare che ricordi i sapori di ogni giorno”. Provare per credere!
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