CYCLERY. Il suo carattere forte e deciso, che rispecchia appieno l’anima di Edoardo, il suo proprietario. Determinato a portare anche in Italia un concetto di locale già ben radicato nei Paesi del nord, come ad esempio i Paesi Bassi. Ma completamente nuovo e quindi innovativo da noi.
Stiamo parlando dei bike cafè nei quali si portano le biciclette da riparare e intanto si sorseggiano le birre artigianali chiacchierando con gli altri clienti. Un modo tutto originale di socializzare.
L’ambiente non è molto grande ma assolutamente accogliente, arredato in maniera rustica con l’utilizzo di materiali di recupero.
I dettagli di Cyclery sono curati nei minimi particolari, in ogni angolo si trovano i riferimenti al mondo del ciclismo.
Anche l’ubicazione del locale partecipa alla sua fortuna, essendo situato in una delle zone più vive di Varese, Piazza Giovine Italia, fulcro della movida ma anche dell’eleganza della città.
E per quanto riguarda la cucina di Cyclery?
Premetto che chiamarlo paninoteca è davvero troppo riduttivo, benché i panini siano il suo cavallo di battaglia.
Il menù ospita una ventina di varianti preparate con i migliori prodotti che il territorio italiano ha da offrire: capocollo di Martina Franca, porchetta dei Castelli Romani, burrata pugliese, mozzarella di bufala campana DOP e potrei continuare questo elenco all’infinito.
C’è talmente tanta scelta e gli accostamenti sono talmente particolari che è stato davvero difficile scegliere.
Abbiamo iniziato provando l’aperitivo regionale che quella settimana era dedicato ai prodotti laziali: un tagliare di prelibatezze come la porchetta, il pecorino (romano ovviamente) abbinato ad una deliziosa composta di fichi e la coppa di testa, il tutto accompagnato da un ottimo Shiraz siciliano, il Lignum Vitis.
Ci siamo poi lanciati sui panini e qua la decisione è stata davvero ardua.
Innanzitutto vengono proposte due tipologie di pane che arrivano fresche un paio di volte alla settimana direttamente dal luogo di produzione dall’antico forno a legna Perrone: il pane filone di Matera, esternamente croccante ma soffice al suo interno, e la Puccia, anche in questo caso materana, che risulta essere più morbida grazie all’aggiunta dell’olio extra vergine d’oliva e ricorda vagamente una focaccia.
Anche i nomi dei panini rispecchiano il collegamento del locale con il mondo della bicicletta e i prodotti a km 0 della zona del Varesotto.
Abbiamo scelto di assaggiare le tre varianti di punta del momento: il Varese, il Ganna e il Bartali.
Le materie prime di CYCLERY
La protagonista assoluta del Varese è la salsiccia cruda della macelleria Ripoli. Accompagnata dal gorgonzola dolce di Eros, dalle cime di rapa e dalle chips di patatas Nana. Una delizia che mi sogno ancora di notte!
Nel Ganna invece troviamo il salame mantovano stagionato, il caprino della Valcuvia e le castagne al miele varesino e anche questo è un abbinamento da leccarsi i baffi.
Ed infine il Bartali, quello che non ti aspetti ma che non puoi non amare. Salame piccante calabrese, stracciatella di Andria e confettura di arance della masseria Mirogallo.
Il locale offre una buona lista sia di vini provenienti dalle diverse regioni italiane sia di birre del birrificio Poretti, fiore all’occhiello della nostra zona.
E adesso, dopo aver letto questo articolo, vi chiedo… Siete ancora sicuri che un panino sia una variante veloce e senza sapore per un triste pranzo?!
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