Il commento principale dello chef dopo una giornata di lavoro con la brigata di cucina dei ragazzi della comunità:
“Mi auguro per questi ragazzi che siano delle spugne, che imparino quanto più possibile”.
È lo stesso auguri che 35 anni fa lo chef ricorda di aver avuto dal grande Maestro, Gualtiero Marchesi, all’inizio della sua professione.
Ed ora si trova a farlo a dei ragazzi che, nonostante abbiano sbagliato, si stanno rimettendo in pista, con regole importanti e ferree, quelle della cucina:
“Le regole nella vita sono fondamentali, dallo sport al lavoro. Questi ragazzi le stanno imparando adesso, qui a San Patrignano. Sono le stesse regole di cui io parlo con i miei ragazzi in cucina, loro non sono passati da San Patrignano ma al ristorante devono rispettarle; quindi la regola nella vita la devi comunque affrontare, prima o dopo, ci arrivi. I miei ragazzi la stanno affrontando nella cucina di un ristorante , questi ragazzi nella cucina di San Patrignano, però con le regole si va ovunque. Rispettando le regole rispetti il prossimo, il territorio, la cucina, il prodotto. Con le regole vivi sano e puoi guardare sereno tutti negli occhi”.
Esperienze raccontate davanti ad una platea di mille persone, tanti sono stati i commensali all’ultima charity dinner del 2019 nella nota comunità di recupero di San Patrignano.
Un menù di quattro portate, ricco di ingredienti stagionali e studiato dai ragazzi con la consulenza dello chef che ha voluto solo dare suggerimenti, indicazioni tecniche, mantenendo lo stile della brigata di casa.
Una brigata capace, unita, che a detta dello chef stellato della provincia di Milano, ha saputo insegnare tanto a lui:
“Sono queste le cose vere e importanti della vita. Nel mio lavoro io mi diverto e mi rilasso, ma in queste situazioni capisco il vero senso di quello che faccio, l’importanza delle cose vere da considerar, al di là del quotidiano”
Un successo incredibile, e a fianco dello chef anche una giovane pastry chef torinese, ora di base a Milano alla Chocolate Academy: è Silva Federica Boldetti, Pastry, Pastry Queen 2016.
E’ stata lei l’artefice del dolce: un cuore Ruby, ricoperto di cioccolato rosa, e ripieno di consistenze deliziose.
Lei ha voluto metterci il cuore, in ogni senso, e ha salutato il pubblico parlando dell’importanza del cibo per la “salvezza umana”:
“Tutto quello che è convivialità e condivisione, tutto ciò che è il saper vivere con altri aiuta in un epoca in cui siamo pieni di egoismo, di egocentrismo e di pensieri in cui sono sempre gli altri che devono muoversi a fare le cose. Mettersi a lavorare con questi ragazzi, e fare qualcosa per loro fa condividere un pezzo di vita, e regala tanto”.
In un menù scandito da millefoglie di zucca, radicchio e mucchino di San Patrignano, cannelloni dorati, ceci, patate e panna acida a seguire il secondo Lombo, guanciale, erbe aromatiche, bietole e mele, per finire in dolcezza, appunto il cuore Ruby, i vini d’accompagnamento sono stati quelli prodotti dalla cantina della Comunità.
Un grande successo quindi anche per questa quarta Charity Dinner del 2019 (le altre sono state seguite da Massimo Spigaroli e Corrado Romani, lo scorso aprile; Igles Corelli, Gino Fabbri e Roberto Rinaldini, nel giugno scorso; Carlo Cracco, nel mese di luglio) che ha contribuito a sostenere il fabbisogno alimentare degli oltre 1300 ragazzi che vivono (gratuitamente) in Comunità.
Le charity dinner torneranno l’anno prossimo con una serie di ospiti inediti, e anche con una serie di proposte in tour per i ristoranti italiani, ma questo è un programma che racconteremo prossimamente!
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