Campo Imperatore. Oggi vi consiglio un percorso in montagna da poter fare nell’arco di una giornata in Abruzzo, preferibilmente in estate quando le temperature sono più alte e c’è meno rischio di incorrere in brutte giornate.
Iniziamo da Campo Imperatore, che è un vasto altopiano, situato a circa 1800 m di quota in provincia dell’Aquila, nel cuore del massiccio del Gran Sasso d’Italia e del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. È sede di stazione sciistica, dell’osservatorio astronomico e del giardino botanico alpino, con annesso museo, che è gestito dal dipartimento di scienze ambientali dello stesso ateneo abruzzese in collaborazione con il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Una volta arrivata a valle, proprio di fronte al famoso Albergo di Campo Imperatore, celebre per essere stato l’ultima prigione di Benito Mussolini nel 1943 prima di essere liberato dai tedeschi nell’Operazione Quercia durante la seconda guerra mondiale, ho intrapreso il percorso per salire in cima. Questo percorso è ben segnalato ed è percorribile tranquillamente con i dovuti accorgimenti. Un consiglio: non improvvisate con scarpe non adatte a camminate su percorsi con ghiaia. Perché si rischiano storte e attrezzatevi con abbigliamento adeguato a temperature basse anche in estate. I cambiamenti di temperatura sono repentini.
Io sono arrivata al Rifugio Carlo Franchetti e poi ho proseguito la salita fino al “Picco Confalonieri” a 2422 m.s.l.m. Il mio obiettivo era di raggiungere la cima più alta del Gran Sasso: Corno Grande (2912 m.s.l.m.). Ma la situazione climatica era incerta, è meglio non rischiare di trovarsi nel mezzo di una tempesta senza potersi riparare da qualche parte. Inutile dire che la vista da lì mi ha lasciata a bocca aperta. Guardavo incredula il punto di partenza e mi sentivo felice perché era la prima volta che intraprendevo un cammino del genere.
Il tempo di percorrenza per salire fino a lì è stato circa un’ora, considerando due brevi pause di qualche minuto per riprendere fiato. Senz’altro la discesa è più piacevole rispetto alla salita, ma più insidiosa per via della pendenza e i sassolini che fanno perdere aderenza al terreno. La cosa che più mi ha colpito di questo posto è la sua immensità. La sua aria pulita e fresca, la vastità di questi campi ricoperti di fiori di tutti i colori, i cavalli che corrono liberi, i pascoli e i pastori. Venendo da una città di mare, sembrava di trovarmi in un’altra realtà.
Volete sapere una curiosità? L’intera vallata è stata scenario d’eccezione per film e spot pubblicitari, tra cui “…continuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill (1971), “Il deserto dei Tartari” con Vittorio Gassman e Philippe Noiret (1976) e “Così è la vita” con Aldo, Giovanni e Giacomo (1998), spot pubblicitari con testimonial d’eccezione tra cui Leonardo Di Caprio e anche alcune scene dei videoclip di Elisa “Eppure sentire”.
Nelle vicinanze, e in particolare a Rocca Calascio e Castel del Monte, sono stati poi girati film di livello internazionale, come “Ladyhawke” con protagonisti Matthew Broderick, Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer (1985), ”Il nome della rosa” con Sean Connery (1986) e “The American” con George Clooney (2010).
È proprio a Rocca Calascio (1460 m. s.l.m.), che dista 27 km circa, che mi sono diretta in seguito. È conosciuta per la presenza del castello, tra i più elevati d’Italia, considerato uno dei simboli dell’Abruzzo.
Dalla fortezza, attraverso una fessura, potete ammirare la chiesa di Santa Maria della Pietà che trovate sul percorso per raggiungere il castello.
Calascio è raggiungibile in auto, fino all’ingresso del borgo, o a piedi con una percorrenza di circa 40 minuti di cammino. Non incontrerete difficoltà nel percorrerla: la salita non è faticosa e non è asfaltata.
Fidatevi, tra i due posti che vi ho appena descritto non saprete cosa vi piacerà di più una volta visti!
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