All’interno del Cappuccini Resort ha sede il ristorante Cucina San Francesco che propone una cucina gourmet, mescolando abilmente tradizione culinaria locale e modernità.
Si cena nella Sala della Poesia dallo stile sognante shabby chic, ottime le luci soffuse per creare un’atmosfera calda, accogliente e romantica, in linea con lo stile generale del resort, la vetrata con vista sulla corte interna e il grande albero illuminato aggiungono ulteriore fascino alla location.
Mise en place legata alla riduzione di spreco e salvaguardia del pianeta ma che stona un pò con lo stile di alto livello della location generale e della proposta culinaria. Si potrebbe pensare ad una soluzione ugualmente “green” ma più contestualizzata alla bellezza del resort.
Il menù prevede, oltre ai piatti alla carta, 3 menù degustazione che spaziano dai piatti locali rielaborati con creatività, alla degustazione più innovativa e originale fino al percorso a mano libera dello chef dove il fil rouge è il legame con il territorio e la stagionalità.
La nostra scelta è ricaduta sul menù “innovativo” così composto:
Entrèe Tartare di manzo con salsa alla senape su cialda croccante di mai: un boccone eccezionale per sapidità e gusto, la salsa regala esplosività all’assaggio.
Pappa al pomodoro, burrata pugliese e crudo di gambero rosso: CLAMOROSO! un piatto che vorresti non finisse mai, il crudo di gambero rosso non viene coperto dagli altri elementi ma anzi si esalta insieme alla burrata e all’acidità del pomodoro.
Polpo croccante affumicato al rosmarino, patate e salsa teriyaki, cottura perfetta del polpo, molto delicata la teryiaki, ne avrei gradita di più ma l’equilibrio globale del piatto è centrato.
I due primi piatti sono Risotto mantecato al pepe nero di Sarawak e riduzione di Marsala e Linguine grezze vongole e peperoni arrostiti, spettacolare nella sua semplicità il risotto (ottima la cottura) esaltato dal pepe Sarawak e perfette le linguine per cottura e condimento.
Rombo in tegame, asparagi e bernese al sifone, commuovente la cottura e la delicatezza del rombo, gli asparagi sono perfetti insieme al pesce e la bernese aggiunge sapore e contrasto, unica pecca del piatto la spumosità della bernese al sifone si è sciolta immediatamente a causa del piatto troppo caldo.
Il dolce è rappresentato da Gelato con cioccolato bianco allo yuzu servito con fragole: grande freschezza, un dolce che ho molto apprezzato al termine di questa cena perché non appesantisce ma anzi dona una sensazione fresca e piacevole al palato; a seguire piccola pasticceria, bellissima e dolcissima.
Un menù che sorprende positivamente per il grande equilibrio nei piatti, il rispetto per le materie prime, la delicatezza dei sapori e l’eleganza delle presentazioni; tecniche innovative e creatività mixate alla tradizione gastronomica locale creano un risultato esaltante.
La cantina dei vini è stata ricavata dal vecchio pozzo del convento, locale suggestivo oltre che idoneo per la conservazione delle più pregiate bottiglie. Tra le più prestigiose etichette italiane hanno un ruolo fondamentale, naturalmente, le cantine Franciacorta, oltre a champagne francesi e chicche di cantine semi sconosciute ma che offrono vini di grande carattere.
Ultima chicca della serata: l’amaro ce lo si gode ai piedi del grande albero nella corte, illuminati dalla luna e coccolati dalla leggera brezza serale.
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