Ogni brand, ogni azienda, deve essere cosciente che a un certo punto della propria storia, il cambiamento è inevitabile. Magari non un cambiamento repentino, magari basta solo la sostituzione di un font o di un colore, ma dobbiamo restare al passo coi tempi e quindi modificare il nostro aspetto più volte nel corso della nostra esistenza sul mercato.
Quello che era perfetto anni fa oggi potrebbe esserlo meno, o addirittura non esserlo proprio! In ogni caso fare rebranding non significa solo cambiare qualche elemento nel logo, ma è un processo molto più esteso, che comprende anche la mission e i principi della nostra azienda, tenendo in considerazione diversi fattori: se ad esempio ci siamo espansi, se il target è cambiato, se l’offerta si è ampliata, se il prodotto è in calo, etc… Ma come dicevamo la prima cosa da fare è essere pronti al cambiamento: non dobbiamo avere paura.
Come primo step dobbiamo individuare le criticità e i problemi che ha l’immagine del nostro brand, magari facendoci aiutare anche dai propri clienti o dal nostro staff: cosa non funziona? Cosa non ci convince più? Cosa invece assolutamente non deve cambiare?
La sempre più rapida digitalizzazione delle aziende, grazie anche all’arrivo massiccio di app e social network, ha spinto moltissimi brand ad effettuare un cambiamento orientato sul flat design, caratterizzato da uno stile minimal, con elementi puliti e con l’utilizzo di colori piatti.
La tendenza attuale è quella di semplificare le forme ed eliminare le sfumature, anche per andare incontro alle tecniche di stampa sui sempre più frequenti gadget e personalizzazioni aziendali. A livello di lettering invece si tende a modernizzare i brand utilizzando font lineari, quasi sempre privi di grazie, spesso con tinte piatte e dai colori vivaci.
In conclusione: come abbiamo già detto il rebranding è un’operazione necessaria per ogni azienda, ma deve essere fatta con prudenza e con criterio, per non trasformarlo in un’operazione addirittura negativa per la nostra immagine aziendale. Il cambiamento non deve essere troppo radicale per non confondere il nostro pubblico, soprattutto se non c’è stato davvero un cambiamento importante in termini aziendali e/o di prodotto. Dobbiamo stare al passo coi tempi senza perdere di vista i valori della nostra azienda.
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